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Alla fine dello scorso anno ho deciso di appendere il volante (virtuale) al chiodo e darmi alle gare in kart a 4 tempi. Com’è andata? Quanto ho speso? Ve lo racconto. Ci saranno un po’ di capitoli, poi alla fine scriverò cosa ho comprato e che gare ho fatto in dettaglio.

Premesse

Premetto che questo è il racconto di un appassionato a degli altri appassionati, non del professionista del motorsport. E’ un esercizio narrativo di quelli che ogni tanto mi piace fare. Nonostante il mio lavoro nelle corse, non ho avuto scorciatoie, né volute. Anzi, sicuramente il fatto di dover lavorare nel weekend, anche durante le gare, è una difficoltà in più!

Premetto anche che non ho scelto esattamente la strada più low-cost, per diversi motivi. Primo tra tutti, che facendo due conti me lo potevo permettere. Ho impostato un budget intorno ai 2000 euro, che se ci pensiamo non è però tanto diverso da quello di altri sport. Questo mi (ci) ha permesso di affrontare anche gare endurance di un alto livello. Volendo risparmiare, si sarebbe probabilmente potuto fare. Premetto anche che ho avuto la fortuna di incontrare due persone eccezionali con cui iniziare quest’avventura, Raoul e Michele, e una terza che si è aggiunta dopo, Andrea “Sguia”. E’ stato così naturale puntare a fare gare di durata più lunga.

Sin dalle prime battute stati fortunati a condividere questa avventura, in qualche occasione, con Andrea Sonvico e Alessandra Brena. Rispettivamente un vicecampione italiano GT e istruttore Ferrari, che conoscevo da altre avventure, e una pilota istruttrice professionista trovata grazie all’amicizia con Michele. Alessandra (foto) in particolare è stata una grande: ci ha trattato come figli (anche se anagraficamente potrebbe essere lei nostra figlia) senza mai umiliarci e mettendosi al nostro livello. E’ un pitbull in pista e al top fuori. Avrebbe titolo per tirarsela molto di più.

Le prime gare

La stagione è inziata con tre gare Endurance del campionato di Ottobiano (in provincia di Pavia), 1 ora, 2 ore e 3 ore. Ed il feeling è stato subito ottimo perché anche se i mezzi a noleggio sono obiettivamente cancelli, sono cancelli per tutti, e l’agonismo è vero. Ci siamo divertiti ma abbiamo preso schiaffi. Forti.

Abbiamo capito, cioè realizzato, lo sapevamo già, che ci sarebbe servito uno step importante da tutti i punti di vista. Infrastruttura, abbigliamento, allenamento, strategia. Pur non essendo uno sport professionistico, il rental karting è altamente competitivo, sulla falsariga del motorsport “vero”. Complice un esordio non felice nella Endurance Series di Ottobiano, comunque molto valida (metterò tutti i link poi), abbiamo ampliato i nostri orizzonti. Andando in piste diverse e correndo con mezzi diversi, l’obiettivo era acquisire competenze e capacità, oltre ad imparare ad accelerare l’apprendimento.

Dopo le prime esperienze, nel mese di aprile, abbiamo quindi deciso di provare una gara di lunga durata, una 6 ore al kartodromo di San Martino del Lago (Cremona). I mezzi erano molto performanti, con motori 4 tempi ma telai da 2 tempi, della KFR Endurance Series. Da guidare, durissimi, tanto che ho dovuto dare forfait per il mal di schiena che mi ha perseguitato per i primi 6 mesi dell’anno. Ma un allenamento straordinario. Risultato: problematico. Non è andata molto bene, per via di qualche problema tecnico, e purtroppo il campionato non è andato avanti per un po’ di carenze organizzative, limitandosi a gare più corte e “spot”.  

Tuttavia, l’organizzatore si è rivelato un contatto importante, sempre disponibile anche a mettere in pista i mezzi per degli allenamenti. I suoi kart sono fisicamente pesantissimi, degni di quelli professionistici. Per allenarsi al karting, nulla è meglio del karting, e prima si trova la solidità fisica necessaria, meglio è. 

Cosa importante: creare contatti. E’ fondamentale mettere insieme un buon numero di contatti, approfittando di ogni chance, anche solo per trovare piloti per condividere una gara, o per chiedere consiglio o magari per fare un test o dividere le spese di viaggio.

Altra cosa importante che abbiamo capito: bisogna affidarsi a strutture consolidate, emanazione diretta di un costruttore, o con un collegamento stretto con un fabbricante. Ne farò un elenco più avanti. Devono essere in grado di garantire assistenza e qualità organizzativa. 

Anche per via delle nostre vite impegnate, abbiamo problemi a trovarci tutti liberi nello stesso weekend. A fine giugno però troviamo una gara in cui tutti siamo liberi. Peccato sia la CRG Endurance Kart Cup, una delle gare di più alto livello d’Italia, con equipaggi semi-pro, di gente che macina migliaia di chilometri, e piloti ex professionisti nelle formule. Decidiamo di provare a farla.

Per prepararci, e capire il nostro livello, affrontiamo una gara da 4 ore al Lignano Circuit. Caso vuole che sulla stessa pista si sarebbero tenute a breve le finali mondiali del marchio SodiKart, e tutti i migliori team del paese avessero scelto quell’evento per prepararsi, anche se non con gli equipaggi titolari. Alla fine, ci divertiamo tantissimo, ma prendiamo schiaffi. Tanti schiaffi. Fortissimi. Nonostante la presenza di Alessandra, arriviamo diciassettesimi su 30.

 

Capiamo che bisogna puntare alla perfezione. Almeno provarci…