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Nota: non ho nessuna affiliazione con Meike, l’ottica mi è stata inviata gentilmente dalla Meike per recensirla.

“Ho visto la luce”

Meike 50 f0.95 pagina ufficiale

Battute a parte, ottiche con aperture così spinte, sono sempre interessanti da provare sia tecnicamente che dal punto di vista artistico; spesso infatti presentano delle peculiarità nella resa dello sfuocato soprattutto nel “tutto aperto”.
(spoiler alert: se cercate un’ottica con resa “clinica”, non fa per voi)

Le dimensioni della lente frontale sono generose (62mm il diametro dei filtri) ma in linea con ottiche di pari caratteristiche (native per sensori APS-C), rimane comunque compatto nella lunghezza risultando anche più corto del Fujifilm XF56 f1,2.
La ghiera dei diaframmi non ha “click”, cosa ottima per chi fa riprese video ma personalmente preferisco la loro presenza per non dover ogni volta controllare che diaframma sto usando, la ghiera è comunque super fluida e le 13 lamelle del diaframma sono un piacere da vedere.
La ghiera di messa a fuoco è anch’essa super fluida con una buona rotazione, anche se qualche grado in più avrebbe giovato alla precisione di messa a fuoco; a f0.95 e fino a f1.4 (anche con il focus peaking) a volte risulta difficile vista la ridotissima profondità di campo in gioco (a f0.95 si parla di un paio di centimetri)

Flares (riflessi interni)

Con una lente frontale così ampia, anche se parzialmente recessa nel barilotto, i riflessi interni possono essere un problema a qualsiasi apertura anche con il Sole fuori dall’inquadratura; consiglio vivamente un buon paraluce soprattutto per chi fa video o non può gestire l’inquadratura.

Flares

Flares

 

 

 

 

 

Prestazioni

Fujifilm X-T2 – 200 ISO – esposizione manuale – WB manuale/fisso – RAW

RAW di test scaricabili a questo link:
https://tinyurl.com/2p8mtpmx

F0.95
Come già anticipato, prestate molta attenzione alla messa a fuoco, nei ritratti potreste avere le ciglia a fuoco e l’iride sfuocata.
Al centro la nitidezza è buona, il contrasto basso e lungo i bordi apparirà una sorta di alone (a tratti mi ricorda la resa del Leitz Thambar 90 f2.2 a vite); ai bordi invece la nitidezza decade ma fa parte del carattere “artistico” della lente.
Lo sfuocato invece è molto simile allo Carl Zeiss Jena 58 f2 Biotar; il passaggio tra “a fuoco” e “fuori fuoco” è molto graduale e morbido.
Aberrazione cromatica presente ma sistemabile facilmente, purple fringe invece ben visibile e che richiede qualche cura in più soprattutto nelle zone “fuori fuoco” e contrastate.
Se cercate una resa “sognante” è l’apertura da usare.

Rosa f0.95

Rosa f0.95

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

F1.4 – F2
Messa a fuoco più agevole grazie all’aumentare della profondità di campo, si deve comunque prestare un po’ di attenzione soprattutto se il soggetto è in movimento.
Al centro la nitidezza ed il contrasto migliorano decisamente, sparisce l’atmosfera “sognante” ma rimane comunque un buon sfuocato graduale e con una resa meno da Zeiss Biotar; ai bordi la nitidezza migliora rimanendo comunque morbido.
Aberrazione cromatica in deciso calo, purple fringe ancora visibile ma ridotta di parecchio rispetto al f0.95, soprattutto a f2.
A mio avviso sono le due aperture di maggiore interesse per questo tipo di ottica, non raggiunge ancora il picco della qualità, ma sono un buon compromesso per avere delle rese interessanti con una buona qualità ottica.

Espresso by night F1.4

Espresso by night F1.4

 

 

 

 

 

 

 

 

F4-F5.6
Si sale ancora nella qualità dell’immagine.
Nitidezza e contrasto in aumento apprezzabile sia al centro che ai bordi.
Lo sfuocato rimane sempre molto buono e graduale nella resa.
Aberrazione cromatica in drastica riduzione, quasi assente; purple fringe ancora leggermente visibile nelle zone contrastate.

F8
Fermatevi qui se cercate il massimo della qualità!
Nitidezza e contrasto sono al top (per quest’ottica) sia al centro che ai bordi.
Aberrazione cromatica praticamente assente come anche il purple fringe.
A questa apertura di diaframma diventa “quasi” un normale 50mm da poter usare in ogni condizione di luce per fotografare paesaggi, a parte lo sfuocato che rimane comunque più “morbido” di ottiche nate per altri utilizzi.

F11-F16
Se non costretti dalla luce disponibile non usate queste aperture di diaframma.
Come per tutte le ottiche su formato APS-C (fino a 26mpixel) a questi diaframmi subentra diffrazione che fa decadere la qualità dell’immagine.

Infrarosso

Test effettuato con filtro B+W 093 (830nm) per infrarosso su Fujifilm X-E3 full spectrum.
Comportamento in linea con quello in luce visibile, non ho notato particolari problemi con l’hot spot; contrasto basso fino a F2 ma comunque sistemabile in post-produzione con qualsiasi programma di elaborazione di immagini.

Conclusioni

Ottica particolare e con caratteristiche interessanti nella resa finale dell’immagine, molto godibile in scarsità di luce e per isolare il soggetto principale dall’ambiente; non per tutti i gusti, soprattutto se siete amanti dei grafici MTF o alla ricerca delle linee/mm di risolvenza.
Anche se la sua resa ottica è al top a F8, non trovo che il suo utilizzo ottimale sia a quell’apertura.
Accettando i limiti/difetti ottici presenti, ho provato molta più soddisfazione usando aperture fino a F2 (la mia preferita rimane F1.4), con una leggera post-produzione si possono ottenere ottimi risultati a patto di fare una messa a fuoco ottimale.
Un’ottica che consiglio ai fotografi amanti delle situazioni con poca luce, ritrattistica e sfuocato artistico che hanno un budget ristretto (i Fujifilm XF corrispondenti, anche usati, costano praticamente il triplo).

Se vi piacciono i video, link alla recensione in inglese con qualche esempio in più:
Meike 50 f0,95 for Fujifilm X-mount review

 

 

 

 

 

 

 

 

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