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Se siete dei vecchi tirchi come il sottoscritto, vi starà sul culo buttare via qualsiasi cosa. Il rischio è diventare degli accumulatori seriali, di quelli che vedi su realtime o dmax, di quelli che non buttano neanche la carta igienica usata perché, si sai mai, potrebbe tornare utile nel caso si diventi coprofago.

Per quanto mi riguarda, sono abbastanza restio a sbarazzarmi di hardware: ho decine di cavi, adattatori, hard disk, schede video che mai più userò, ma che tengo, perché metti ci sia un qualcosa da riparare, da sistemare, da tamponare. Figuriamoci se butto via qualcosa che funziona!

I pc rappresentano la punta di diamante di questo mio disturbo: ad esempio ho un vecchio amd k6-II del ’95 ancora funzionante, un qualcos’altro che neppure ricordo del 2002, un athlon 5200 del 2009 per non parlare del mio portatile di lavoro, acquistato nel 2010 e morto solo poche settimane fa (che ho sostituito ma che ovviamente tengo ancora come suppellettile sulla scrivania dell’ufficio).

E’ indubbio che siano macchine fuori dal tempo, ma per alcune di queste si può, con una minima spesa, riportarle ad un vigore superiore a quello passato.

Come?

Beh, ci sono due fattori che giocano a nostro favore:

  1. essendo macchine molto datate si possono trovare banchi di memoria ram a prezzi risibili e quindi in alcuni casi raddoppiarla spendendo 10 euro o poco più.
  2. gli hard disk a stato solido hanno raggiunto, per le capacità più basse, costi molto accessibili.

Vogliamo fare un esempio?

Se avessimo un vecchio portatile con 2GB di memoria DDR2 e volessimo portarla a 4 (molti vecchi portatili non supportano più di 4 GB) potremmo farlo spendendo 12 euro su Amazzonia (no, non prendo soldi da amazzonia, sfortunatamente)

Passiamo al disco fisso: un SSD da 120GB si trova tranquillamente sui 25 euro. Il più scarso degli SSD garantisce solitamente performance 10 volte superiori a quelle di qualsiasi disco tradizionale. In soldoni, se adesso per far partire windows il vostro pc impiega 120 secondi (2 minuti), con un ssd vi ritroverete davanti al desktop in poco meno di 15 secondi.

Ed il vecchio disco che vado a sostituire? Lo butto via?

Giammai! Esistono dei dispositivi, chiamati “Enclosure” che possono ospitare il vecchio hard disk trasformandolo a tutti gli effetti in un dispositivo esterno da collegare via USB.

Veniamo ai costi… userò amazzonia perché mi è più comodo, ma nulla toglie che potrebbero esserci degli store che vendono a prezzi ancor più vantaggiosi (non ci sono refer nei link, non prendo soldi se cliccate sopra, avete rotto il ca%%o).

Con poco meno di 50 euro soldi praticamente trasformate il vostro vecchio notebook arrugginito in una spada affilata.

Alcune note:

  • non tutti i notebook sono facili da aprire: alcuni hanno lo sportellino per la ram e per l’hard disk, altri solo per la ram, altri ancora nessuno dei due. Se non avete pratica meglio affidarsi ad un amico smanettone che vi faccia il lavoro. E’ preferibile dare 50 euro per il disturbo a questo che smerdarsi il pc perché aprendolo avete divelto qualcosa.
  • verificate di avere un hard disk con interfaccia SATA (sigla), perché se avete un PATA (sigla) e comprate l’SSD(sigla) di cui sopra, siete dei MONA (questa non è una sigla).
  • la stessa operazione si può fare su un pc desktop: più semplice da aprire ma occhio che cambia il tipo di memoria.
  • se avete windows 10, il cambio dell’hard disk non comporta il cambio della licenza. Vi basterà scaricarvi l’ultima build dal sito della Microsoft e, una volta installato, Windows si attiverà da solo.

Un’ultima cosa: il passaggio ad un SSD è una cosa devastante, tipo il passaggio dalla mano alla gnocca. Non si torna indietro. Se vi abituate ad un SSD e successivamente prendete un pc NUOVO SENZA SSD, vi si scheggeranno i denti dalle bestemmie.

Parola mia.