Seleziona una pagina

Charles Leclerc è in Ferrari. Spiace per Kimi Raikkonen, ma finalmente fa piacere vedere un un po’ di meritocrazia. Charles non è solo forte. E’ fortissimo. Sia tecnicamente, sia mentalmente. In macchina è uno squalo, e fuori è un ragazzo normale e anche sensibile.

Non solo ha vinto il titolo della Formula 2 al debutto. Ha fatto 8 pole position nelle prime 8 gare. Ha vinto sette gare, più due in cui è stato squalificato per delle inezie. Tanto per dire, Hamilton ne aveva vinte 5.

In Formula Renault era arrivato secondo al debutto. In Formula 3, con un team in declino, aveva vinto quattro gare mentre i compagni non erano mai saliti sul podio. In GP3, aveva dominato.

Nonostante dei numeri sensazionali. il popolo dei lamentoni e/o nostalgici e/o pseudoesperti ha sempre da ridire. Analizziamo le cazzat… ehm obiezioni portate da una variegata fauna:

 

  • Leclerc quest’anno alla Sauber ha deluso. Giuro, l’ho sentito dire da più di una persona, anche supposti esperti. Con una macchina che l’anno scorso faceva fatica a schiodarsi dall’ultima fila, è entrato in Q3 tre volte. Ha battuto il compagno in qualifica 11 volte su 14 gare, e l’ha battuto in gara 14 volte su 14. Ha fatto otto piazzamenti a punti di cui un sesto posto. Con una fottuta Sauber. Sicuramente, avrebbe potuto fare meglio. Tipo vincere tutte le gare e stare in testa al mondiale.
  • Kimi nel suo atteggiamento scontroso è simpatico e divertente, Leclerc è antipatico. Beh per smontare questo basta andare su YouTube e cercare “Emoji Challenge“. Charles è un tipo a posto, con anche dei momenti di memorabilità stordita da paura. Ma poi. Uno che gira per Montecarlo su una cazzo di 500 del 1961. Cosa deve fare per essere simpatico?
  • Leclerc viene da una famiglia potentissima. Ammesso e non concesso che sia vero. E quindi? Quanti decimi sul giro toglie la famiglia potente? Quanti KM in meno devi fare di corsa la mattina se piove? Ma soprattutto. Perché, se è così ricca e potente nonostante la scomparsa del papà, il fratellino di Charles Arthur sta facendo la Formula 4 francese anziché correre con un super-team? Forse non è tutto stato così facile?
  • Leclerc è gestito da Todt: è tutta una mafia per far guadagnare la provvigione a Todt. O invece magari Todt è stato bravo a trovare un giovane promettente, di talento, intelligente e che si sbatte, e a piazzarlo nella situazione giusta? Mai sentito parlare del Rasoio di Occam? Capisco che per l’italiano medio (e anche per il manager medio) sia inammissibile che qualcun altro sia più bravo, però ci sono anche piloti di Nicolas Todt che in Formula 1 non ci sono andati. Per quanto vedere in Formula 1 Pechito Lopez, che è anche un simracer, non mi dispiacerebbe.
  • Continuiamo con le obiezioni. Non è il momento giusto. Se questo non è il momento giusto, non lo sarà mai. C’è un pilota di riferimento, Vettel, che è nel team da tanti anni, e a meno di sorprese, ci resterà per un po’. C’è una macchina forte, con un pacchetto tecnico consolidato. Anche una grande stabilità regolamentare dato che siamo più o meno a metà ciclo. La situazione migliore per non mettere in crisi un rookie.
  • Kimi aveva ancora molto da dare. Ok c’è un principio base delle corse che è: la macchina va dove gli occhi vanno. Ovvero non bisogna guardare al punto in cui sei, ma a dove vuoi andare. Sia nell’abitacolo, che nella gestione di un team, la F1 va così forte che il presente è già passato. Una squadra non può permettersi di arrivare al momento in cui un pilota inizia a calare. Raikkonen ha 38 anni ed è un bipede umano. Prima o poi calerà: è un dato di fatto. Si dice che sia una parabola, ma si basa anche su dove sei. Sicuramente, in Sauber, Raikkonen sarà un grande plus.